Dopo aver recensito il top di gamma Shure, oggi troveremo la recensione della media della stessa casa, le SRH940
Le Srh940 sono sempre cuffie circumurali, ma a differenza del top di gamma, sono di tipo chiuso e offrono un isolamento di alto livello.
L’impedenza della cuffia è di 42 ohm e la sensibilità non è elevatissima, 100 db/mW, quindi la resa con i lettori portatili è mediocre e non si consiglia la cuffia per questo utilizzo.
Il setup di prova è costituito da:
Ampli: Schiit Asgard
Dac: Schiit Modi
Le SRH940 sono in vendita sul sito Thomann ad un prezzo di 245 euro.
Specifiche tecniche
Risposta in frequenza: 5-30,000 Hz
Sensibilità: 100 dB/mW
Impedenza: 42 Ω
Lunghezza cavo: 3 m spiralato
Peso: 320 g
Confezione e contenuto
La confezione è costituita da una scatola di cartone nera con sopra riportata la cuffia, il marchio e le varie caratteristiche.
Aprendo la scatola troviamo un bel cofanetto porta cuffie rigido, simile a quello delle sorelle maggiori, molto ben imbottito che all’interno contiene la cuffia, il classico adattatore da 3,5 mm a 6,3 e il cavo riposto nell’apposita tasca.
Costruzione ed ergonomia
I materiali non sono sicuramente il punto forte delle Shure dato che sono costituite totalmente in plastica grigia. La plastica è molto anonima e non dona un bell’aspetto alla cuffia. Anche la costruzione non è di alto livello e la cuffia scricchiola un po’ quando mossa.
L’archetto è ricoperto da simil pelle nera e riporta il marchio Shure nella parte superiore, mentre nella parte inferiore è presente l’imbottitura realizzata con 4 cuscinetti in gomma piuma. Al termine dell’archetto sono presenti due guide che permettono di regolare le dimensioni di quest’ultimo in base alla vostra testa.
L’archetto è collegato ai sostegni per i padiglioni tramite un doppio snodo che permette ali pad di ruotare verso l’interno e sul loro asse in modo da adattarsi perfettamente ai lati della testa. Sui bottoncini rotondi presenti alle estremità degli snodi è presente l’indicazione R-L per mettere la cuffia nel verso corretto.
I padiglioni sono collegati ai sostegni con un altro snodo ai sostegni. Il sistema di snodi è complesso, ma funziona perfettamente e garantisce un’ottima indossabilità.
I padiglioni sono realizzati con la stessa plastica del resto e non sono particolarmente profondi. Su ognuno è riportata il marchio della casa e il modello della cuffia. Alla base del padiglione sinistro è presente l’aggancio per il cavo.
I pad, facilmente sostituibili, sono ricoperti in velluto e molto ben imbottiti, risultando particolarmente comodi.
Il cavo rimuovibile è lungo 3 metri ed è di tipo spiralato. Da un lato termina con un jack da 3,5 mm, mentre dall’altro con un connettore proprietario. Il meccanismo di aggancio al padiglione è molto semplice, ma funzionale e non dà problemi di connessione. Basta inserire il cavo e ruotare il connettore di 90° e questo risulterà saldamente ancorato.
L’isolamento garantito dalla cuffia è molto elevato, una delle più isolanti che ho calzato.
La cuffia non è proprio leggerissima con i sui 310 grammi e il peso si sente, anche se l’imbottitura sull’archetto fa il suo lavoro.
Come suonano
Le SRH 940 nascono come cuffie studio per utilizzo professionale, quindi è lecito aspettarsi una buona linearità.
Partiamo subito con il punto debole della cuffia, ovvero la gamma bassa. Contrariamente alla maggior parte delle chiuse le SRH940 scendono in basso molto poco. Un’altra cosa strana è che quando la cuffia cerca di scendere in basso ad alto volume, si creano delle vibrazioni e delle risonanze all’interno dei padiglioni che sono udibili e trovo che questo sia inaccettabile su una cuffia di questo costo. Le Shure però si rifanno un buon medio basso lineare, mai invadente ed articolato al punto giusto.
Il punto forte di questa cuffia è sicuramente la gamma media che risulta essere bella avanzata e con un dettaglio molto buono. Le voci sono molto realistiche, sia quelle maschili che quelle femminili, e si staccano molto bene dal resto rendendole molto godevoli. Anche la resa di archi e strumenti a corda è buona e ricca.
La gamma alta è un’altro bel punto a favore delle SRH940 e si presenta estesa e brillante non creando nessun fastidio. Anche quil dettaglio è elevato pur non creando problemi di sibilanti.
La scena è vasta e con una buona ricostruzione a voler dimostrare ancora come questa sia una chiusa un po’ atipica.
Anche la dinamica, se ben spinte, si dimostra di buon livello.
Conclusioni
Le SRH940 sono una buona cuffia estremamente lineare e piacevole da ascoltare, una chiusa atipica.
Se non siete delle bass head e volete un’ottima gamma media e un buon isolamento questa può essere una buona cuffia. Se invece amate bassi presenti e articolati lasciate perdere questa cuffia, dato che la gamma bassa è l’unica parte in cui pecca.
La costruzione non è a livello del prezzo, ne per quanto riguarda i materiali, tutta plastica non particolarmente piacevole, ne per l’assemblaggio dato che la cuffia scricchiola. Inoltre troviamo poco digeribili le risonanze e le vibrazioni ad alto volume.
Recensione in breve
Suono: 8,5 su 10
Costruzione: 5 su 10
Comodità: 7,5 su 10
Rapporto qualità/prezzo :7,5 su 10
Voto: 8 su 10
Pro:
-Gamma media e alta di ottimo livello
-Comodità
-Pad e cavo intercambiabili
-Ottimo dettaglio e ricostruzione scenica
Contro:
-Materiali e assemblaggio
-Gamma bassa poco estesa
-Vibrazioni e strane risonanze ad alto volume
Non concordo con il test effettuato per gli aspetti negativi che sono stati riscontrati.
Le basse frequenze per me sono ben rappresentate e quello che piu’ mi piace e’ che non sono gonfiate e ne’ rimbombanti ma ben rappresentate e frenate.
Sul capo te le scordi e presentano un discreto isolamento.
La plastica e’di buona fattura ed e’robusta!
I padiglioni sono ben capienti e presentano una elegante lamina di alluminio con il logo della casa in rilievo e sempre in alluminio.
Il suono e’ meravigliosamente bilanciato a livelli di modelli anche molto piu’ costosi.
Li consiglio a chiunque e’ appassionato di alta definizione che nello stesso vuole un suono bello corposo.
Li ascolto per ore senza avere alcun fastidio.
La plastica è abbastanza buona, ma almeno per le parti delicate tipo gli snodi potevano essere realizzati in metallo e poi il fatto che vibri ad alto volume è tutto dire sulla qualità di assemblaggio. Sulla comodità invece concordo.
Un buno basso per me è quello di cuffie tipo HE400, 500 oppure Sennheiser HD650 per rimanere sullo stessa fascia di prezzo che è a tutt’altro livello di queste Shure per me.
Il problema sul discorso plastica è: si sta parlando di cuffie da 250 euro. Tu stesso dici che il suono si avvicina a quello della Superlux 668b… una cuffia da 50 euro! E dunque dove vanno a finire i 200 euro di differenza? Scusa, ma secondo me quando si vuole vendere su una certa fascia di prezzo è necessario che anche i materiali siano all’altezza.
Non voglio apparire per quello che vuole a tutti i costi parlare bene delle Shure per fare pubblicita’ perche’ non mi paga nessuno!!!!
Gli scricchiolii che vengono descritti nel test probabilmente appartengono a un esemplare difettoso io non li sento eppure non sono sordo; dalle mie Shure esce solo musica riprodotta meravigliosamente bene!! Magari ce ne fossero di cuffie che suonano cosi’.
Molto si avvicina la Superlux 668b, con l’unica differenza che ha un suono un po’ piu’ arioso perche’ e’ una cuffia aperta. Riguardo l’uso che ne faccio, contrariamente a quanto descritto nel test, io le uso con una notevole facilita’p di pilotaggio con lo smartphon Minigalaxi e poi non avverto alcuna vibrazione disturbante anche ad alti volumi; forse nel test si e’ fatto uso di un amplificatore al massimo volume?
Consiglio vivamente queste cuffie!!!!!!!